Spesso il richiamo viene inserito tra i comandi da dare al cane. Siamo veramente sicuri che si tratti di un comando? Chiamare, per nome, è dare un comando o comunicare?
Questa prima riflessione ci accompagnerà nella giusta interpretazione di questa specifica situazione per poi imparare a richiamare il nostro fido, efficacemente.

Perchè ri-chiami il cane? Partiamo proprio da qui!
È molto importante ricordarsi che dovremmo chiamare il nostro amico peloso solo ed esclusivamente quando c’è una motivazione. Spesso infatti diciamo il suo nome senza una specifica finalità e questo manda in confusione l’animale.
Chiamarlo solo per vedere dove è, per attirare l’attenzione o per eccessiva apprensione porta il cane a “sottovalutare” l’importanza del richiamo.
Quando avremo necessità di chiamarlo per farlo tornare o per un motivo ben preciso lui non riconoscerà l’importanza della situazione e noi non avremo la sua attenzione.
Alcuni scenari tipici del richiamo inefficace
Sempre di più riscontro che la maggior parte dei cani che non tornano con il richiamo lo fanno perché troppo spesso vengono chiamati inutilmente.
Curioso vero? Certamente una grande verità che ci guiderà in una corretta gestione di questa situazione.
La seconda motivazione è facilmente comprensibile e un po’ tenera: il richiamo segna il momento in cui il gioco è finito, la libera uscita al parchetto o la passeggiata terminata.
I nostri amici pelosi sanno che è giunta l’ora di pulirsi le zampe, essere asciugati, tornare a casa: tutte situazioni decisamente meno piacevoli che portano l’animale ad essere evitante e riluttante a tornare da noi.
Altra motivazione è legata al tempo di attenzione che di solito è di 5 minuti per i cani abituati a lavorare, se siamo fortunati di soli 2 minuti per gli altri. Questo significa che non hanno gli strumenti per fare quello che chiediamo loro: riescono a farlo un paio di volte, ma poi si stancano eccessivamente ed entrano in una modalità evitante.
Infine un cane che è quasi sicuramente abituato a fare quello che vuole in casa e, di conseguenza, negli ambienti esterni che sono ricchi di stimoli e attrazioni sono ancora più “anarchici”.
Torniamo quindi sempre al punto centrale di tutto: la relazione con l’animale.
Che routine gli proponiamo? Gli facciamo fare attività interessanti? Lo coinvolgiamo? Lo intratteniamo?
Se desideri approfondire queste tematiche puoi leggere alcuni miei articoli che riguardano proprio la routine e le attività che possiamo fare con il nostro amico fido.
Se non liberate fido perché spaventati che non ritorni più o se avete sempre proposto il richiamo solo con i premi, senza risultati nel lungo periodo, i miei consigli qui sotto fanno proprio al caso vostro.

Richiamo efficace: il vadecum della Mamma Cinofila
- In casa chiamate fido solo se necessario: questo vi aiuterà moltissimo in esterna. Se volete solo richiamare la sua attenzione usate piuttosto nomignoli o modulate il tono di voce come si fa con i bambini piccoli.
- Se siete in passeggiata e avete deciso di liberarlo, richiamatelo, ma continuate a camminare così non assocerà l’uso del suo nome alla fine del divertimento.
- Se lo richiamate, giocateci senza legarlo: farà esperienza positiva di quel momento e non lo vivrà come negativo.
- All’inizio esercitatevi con una lunghina di qualche metro (qui trovi quella che consiglio più di tutte) e dopo il richiamo date spazio a gioco e premi, sarà felicissimo di tornare.
Questa è la mia vetrina di Amazon, dove troverete tutti gli strumenti che consiglio per l’educazione cinofila.
Vedere il richiamo da un’altra prospettiva è il segreto: è il fulcro della relazione tra cane e compagno di vita umano. È un modo per riconnettersi, per tornare a fare delle cose insieme, non per porre fine al divertimento.
La libertà per un animale non ha prezzo, concediamogliela e nutriamo il rapporto con fido. Tutti ne gioveranno è sentiremo davvero la differenza.
Sei curioso di scoprire qualcosa in più riguardo il mio metodo educativo? Leggi qui!
Se desideri una consulenza, contattami!
A presto,
La Mamma Cinofila