Basta comandi ai cani! Ormai è da circa un anno che al centro cinofilo dogs4fun, e nei miei percorsi on- line, lavoro solo con le esperienze cognitive, relazionali, momenti di attesa, tanta interazione e gioco tra il cane e la sua famiglia e vi posso assicurare che tutto cambia in modo sorprendentemente positivo.
Il cane è parte integrante del nucleo familiare di cui fa parte ed ecco perché dico basta ai comandi, perché non sono necessari se si inizia a rapportarsi con lui in maniera consapevole, senza volerlo per forza di cose condizionare ed impartirgli ordini per farti ascoltare. Anche perché diciamoci la verità funziona? Continua a leggere per capire cosa intendo…
Comandi ai cani: servono davvero?
Ti sei mai chiesta se ai cani queste parole “seduto”, “terra”, servano poi davvero? Nelle mie consulenze personalizzate e i miei servizi di assistenza cinofila per le famiglie, non faccio mai utilizzare i comandi ai proprietari, ma vado a modificare solo ed esclusivamente il loro modo di comportarsi con lui, di costruire una relazione basata sul gioco sull’osservazione, costruire una routine e di prevenire le situazioni che mandano in difficoltà il proprio cane, anziché distrarlo o condizionarlo nei momenti difficili.
Seduto! Seduto! Seduto!
Basta comandi ai cani, basta imporgli di stare seduto per ottenere qualsiasi cosa, cibo, gioco, libertà, interazione e chi più ne ha più ne metta.
Ma quante volte gli viene detta questa parola durante la giornata? Troppe ve lo dico io!

Ormai, in particolare questo comando (seduto), viene utilizzato senza criterio e per il cane con l’andare del tempo diventerà un grande problema:
- non impara a ragionare, perché sa che per ottenere deve solo proporre quella postura;
- non impara ad aspettare, perché non è una motivazione interna che lo spinge ad attuare il comportamento di attesa, ma sempre una esterna.
Un po’ come se qualcuno vi dicesse sempre come comportarvi, cosa fate se quest’ultimo non c’è?
Non sapreste che fare!
Di fatto, crescendo farà fatica a fare una valutazione dell’ambiente o della situazione circostante, non conoscerà le conseguenze delle sue azioni, perché non gli è stata data la possibilità di fare esperienze anche sbagliando perché no, e se nel suo percorso troverà qualcosa che destabilizza il suo stato emotivo interno andrà in tilt, perché:
- non saprà gestire le emozioni se nessuno gli dice “seduto”;
- non le saprà regolarle in autonomia, perché è sempre stato qualcun altro a dirgli cosa fare se si sente agitato, frustrato, eccitato;
- noi umani tendiamo a volerli controllare e non ad insegnarli l’AUTOCONTROLLO.
Cosa succede in esterna?
Quando poi ci si ritrova in esterna, chiaramente la faccenda si complica. Inevitabilmente, la presenza di tanti stimoli, rumori, odori, cani ci farebbe passare tutto il tempo a dirgli seduto durante le uscite. E dovremmo stare a richiamare la sua attenzione costantemente con il piede e/o il bocconcino?! MA QUANTO POSSIAMO DURARE NOI proprietari in questa situazione?!
Qual è l’alternativa ai comandi al cane?
La bella notizia è che esiste un’alternativa ai comandi ai cani, ed è anche molto semplice, credimi (se hai bisogno di un supporto contattami senza impegno!). Direi che è meglio, e decisamente più opportuno, aspettare che sia il cane stesso a maturare con i suoi tempi accompagnandolo a crescere in modo equilibrato e sviluppare la sua Autonomia.
Come? Semplicemente dandogli fiducia e competenze, facendogli fare esperienze motorie e cognitive, ma anche relazionali.
RISPETTARE I SUOI TEMPI!!!
Ebbene così si possono ottenere risultati veramente straordinari nel medio e nel lungo termine.
I cani da lavoro
Se parliamo di cani invece che devono svolgere lavori specifici, in certi contesti, per esempio:
- polizia, carabinieri, soccorso, ma anche che fanno degli sport come agility, sheep dog, rally-o ecc…vanno assolutamente addestrati ai comandi, perché devono svolgere determinati compiti o discipline.
Dovranno per forza diventare “cani soldato”.
3 consigli per dimenticare i comandi ai cani!
Noi proprietari, che invece viviamo il nostro cane nel quotidiano, con la quale vogliamo semplicemente trascorrere del tempo, divertirci assieme al nostro amico a quattro zampe, condividere momenti con lui, non dobbiamo volere un cane in controllo, ma fare in modo di:
- mettere a proprio agio il nostro cane: basta condotte in passeggiata (come gestire la passeggiata?) della serie voglio che mi cammini vicino. Perché non può fare il cane? Lui vuole esplorare il mondo con il suo tartufo, invece di guardarti in perenne adorazione mentre passeggia, solo perché sei munito di bocconcini.
- Calibrare i nostri stati emotivi: tutto, infatti, dipende dagli stati emotivi interni dell’individuo. Di fatto, le emozioni che un cane troppo
condizionato non sa esprimere diventano complesse. In sostanza, domandiamoci se vogliamo un cane soldato, o una compagnia per le nostre
giornate e la nostra vita? Tutto cambia! - Chiediamoci sempre: vogliamo che il cane ci ubbidisca? O che abbia piacere reale a passare del tempo accanto a noi e alla famiglia?
Tra l’altro, per aggiungere aspetti pratici, ti dico anche che la postura del cane, per non avere problemi alla colonna, deve essere davanti a noi, senza chiaramente tirarci. Possiamo pretendere un’attenzione da condotta per alcuni metri, attraversare le strisce pedonali, se c’è un problema, ma non obbligarlo con comandi costanti e ripetuti.
Come insegnare al cane l’attesa?
L’attesa è uno dei pilastri portanti dei miei percorsi di educazione del cane, e implica meno ricorso ai comandi ai cani! Un cane DEVE SAPER ASPETTARE. Fin dal primo giorno in cui il cucciolo, il cane che abbiamo scelto (come scegliere un cucciolo?), arriva nelle nostre case, insegnare l’attesa è fondamentale.
Proprio come per i bambini, un po’ alla volta, e con gradualità, si aumenta il tempo tra il volere qualcosa e ottenerlo. Altrimenti, continue richieste, abbai, stereotipie, saranno all’ordine del giorno.
2 Consigli pratici per insegnare l’attesa al tuo pet:
In casa: se abbaia perché vuole qualcosa, aspetta a dargli l’oggetto del desiderio! Se insiste lo riponi in un luogo a cui lui non ha accesso, per riproporglielo in un secondo momento. In questo modo, avrà ciò che vuole, ma solo nel momento in cui non lo chiede.
In passeggiata: siediti su una panchina, aspetta qualche minuto (senza guardare il telefono) GODITI QUEL MOMENTO DI PACE CON LUI.
La passeggiata è fatta anche di attese noiose. Se incontri qualche amico chiacchera qualche minuto, prima che abbai te ne vai, e un po’ alla volta aumenta il tempo!
Comandi ai cani ciaone!
Insomma, non abbiamo realmente bisogno di dare comandi ai cani, quello che serve è pazienza, voglia di relazionarsi, di farlo crescere e maturare insieme a te… proprio come come una mamma con i suoi cuccioli, li aiuta ad essere autonomi, a cavarsela da soli, ricordati che i cani non hanno bisogno di qualcuno che continui a dirgli come comportarsi, lo sanno anche loro se gli viene data la possibilità.